I Promessi Sposi

Amore e Provvidenza

Descrizione

Per celebrare i dieci anni della nostra attività, non potevano mancare I promessi sposi , in assoluto la nostra produzione più amata e richiesta da studenti e docenti che, dopo aver incantato oltre 50.000 spettatori nelle passate edizioni, ritorna ancora a grandissima richiesta, diventando una tappa obbligata per tutti gli studenti della Sicilia! Una messa in scena colossale, con 33 performer sul palcoscenico, costumi, scenografie mobili e video mapping mozzafiato, che vi faranno rivivere, in forma potenziata ed entusiasmante, una delle storie d’amore più appassionanti di tutti i tempi! Cori e coreografie eccezionali…tutto rigorosamente dal vivo! A far da “cornice” ai giovani Renzo e Lucia, si avvicenderanno tutti i personaggi più importanti della vicenda manzoniana: da Don Abbondio alla monaca di Monza, dall’ Innominato a Perpetua, da Fra Cristoforo al cardinale Borromeo ecc., trasportando lo spettatore in un’atmosfera affascinante ed in continua evoluzione. Nessun momento fondamentale della storia verrà omesso, ma al contrario i passaggi più emozionanti ed interessanti verranno resi ancor più ricchi di carica emotiva attraverso il grande contributo delle musiche, del coro, e dei danzatori: l’addio ai monti, la notte degli imbrogli, la rivolta dei forni, la peste, il rapimento di Lucia ecc. Lo spettacolo costituirà senza dubbio un’occasione di svago e di emozioni per studenti ed insegnanti, ma donerà soprattutto la possibilità di proporre agli studenti in maniera alternativa ed accattivante il classico per eccellenza della letteratura italiana, costituendo sicuramente un motore efficace per stimolare o ridestare l’interesse dei ragazzi su questo capolavoro assoluto che, oggi come allora, non smette di stupire per la sua incredibile modernità!

Note di regia

“La nostra messa in scena intende indirizzare l’attenzione emotiva del pubblico su tutto ciò che di straordinariamente ed inaspettatamente moderno esiste nella narrazione di Manzoni: innanzitutto sul forte travaglio esistenziale di tutti personaggi principali, dai due giovani protagonisti alla monaca di Monza o all’Innominato, che emergono in tutta la loro modernità, risultando così interessanti ed accattivanti anche allo spettatore contemporaneo. La rappresentazione non presenta, infatti, nessuna artificiale sovrastruttura, nessun orpello posticcio, ma sveste la narrazione di ogni contingenza potremmo dire “storicistica” per mettere in risalto il dramma, contemporaneo, dei personaggi. Ogni scelta da noi operata è rivolta sostanzialmente verso questa direzione: scenografie, costumi, video mapping, per quanto imponenti, non risultano invadenti né, tantomeno, determinanti ai fini di una messa in scena in cui sono i personaggi ed il popolo (anch’esso personaggio di prim’ordine) ad avere un ruolo preminente. Questo modo di vedere ci ha permesso di conferire alla nostra opera teatrale, così come suggerito anche dalla palpitante scrittura manzoniana, un’impostazione quasi cinematografica, con un avvicendarsi pressoché ininterrotto dei quadri narrativi, il cui vertiginoso susseguirsi coinvolgerà e trascinerà ognuno dei nostri spettatori fino alla fine, senza concedere un momento di tregua. Un’ultima piccola nota su alcune scelte stilistiche da noi messe in atto: esse non intendono tradire il linguaggio poetico e fantasticamente teatrale del Manzoni ma lo traducono in una chiave ancor più immaginifica e, a volte, volutamente surreale, grottesca e fortemente passionale. Vi auguriamo di vivere questo spettacolo come un’esperienza di bellezza e di poesia…lasciatevene sorprendere!”

Breve Trama

La storia si svolge in Lombardia, durante l’occupazione spagnola, tra il 1628 e il 1630. I due protagonisti, Lucia Mondella e Renzo Tramaglino, sono promessi sposi, ma a Don Abbondio, il curato che deve celebrare il loro matrimonio viene ordinato di non farlo: Don Rodrigo infatti, signorotto locale, si è invaghito di Lucia e non vuole che la giovane sposi Renzo. Quest’ultimo, su suggerimento della madre di Lucia, Agnese, chiede dunque consiglio all’avvocato Azzeccagarbugli che però, per paura, si rifiuta di aiutarlo non appena viene a sapere che Don Rodrigo è implicato nella vicenda. Renzo si rivolge allora a fra Cristoforo, un frate cappuccino del paese. Egli si reca al palazzo di Don Rodrigo per farlo rinunciare al suo proposito, ma fallisce nel suo tentativo e i due giovani innamorati, dopo alcune vicissitudini, sono costretti a fuggire dal loro paese: Lucia andrà in un convento di Monza, mentre Renzo si recherà a Milano, presso i frati cappuccini, sperando di trovare aiuto. A Monza, Lucia viene accolta sotto l’ala protettrice di Gertrude (la Monaca di Monza, detta “la Signora”), mentre Renzo, a Milano, si trova coinvolto nei tumulti popolari, causati dall’aumento del prezzo del pane. Un’importante svolta nella storia si ha nel momento in cui Don Rodrigo si reca presso il castello dell’Innominato, un crudele e famoso mascalzone, per chiedergli di aiutarlo a sottrarre Lucia dalle cure della Signora. L’infame accetta di aiutare Don Rodrigo e fa condurre con la forza Lucia presso il suo castello. Quella stessa notte, tuttavia, l’Innominato, sconvolto dal colloquio avuto con Lucia, ha una fortissima crisi di coscienza e, il mattino seguente, incontra il cardinale Borromeo, si converte e libera Lucia permettendole così di incontrare nuovamente sua madre. Tutte le vicende finali del romanzo sono caratterizzate dalla discesa in Italia dei Lanzichenecchi, una truppa di soldati mercenari, e soprattutto dall’arrivo della peste, che colpisce tantissimi personaggi della nostra storia, tra cui anche Renzo e Don Rodrigo. Il primo riuscirà a sopravvivere, mentre il secondo, invece, morirà. I due giovani protagonisti si ritrovano, infine, presso il lazzeretto di Milano ed il matrimonio viene finalmente celebrato.

Cast

e con

Costumi

Rosy Bellomia

Scenografie

Artefatto Allestimenti e Gaetano Tropea

Light design

Gisella Calì, Lorenzo Tropea

Video mapping

Andrea Ardizzone, Riccardo Guttà

Assistenti alla regia

Carolina Pulvirenti

Direzione musicale

Franco Lazzaro

Direzione del coro

Lilla Costarelli

Coreografie

Erika Spagnolo

Regia associata

Gisella Calì

Regia

Alessandro Incognito

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